Comune di Corte Franca Provincia di Brescia ACQUE 1 PROFILO DELL'ARGOMENTO
2 SITUAZIONE ATTUALE
3 SINTESI DEL(I) PROBLEMA(I) E PROSPETTIVE FUTURE
4 POSSIBILI RIMEDI E/O SOLUZIONI
5 RESPONSABILI DEGLI INTERVENTI ED EVENTUALI COLLABORATORI
a nostro avviso, richiedono immediata attenzione. 01 Risorgive delle Paiole e del Loneto 02 Valle di S.Eufemia 03 Fontanile di Pianesse 04 Risorgive del Budrio e Pissine 05 Bacino centrale di Corte Franca e fosso delle Pissine 06 Valli di Colombaro (a maggior rischio) 07 Valle Broccaglio 08 Valle e bacino di S. Maria di Zenighe 09 Zone umide della Casella e delle Fornaci 10 Scarico delle acque in Timoline 11 Vasca volano dell’ Asino 12 Bacino idraulico stazione di Borgonato 13 Bacino di via Campagnole e centro di Borgonato 14 Vasca volano delle Piane Borgonato 15 Fontanile e zona umida Mancapane 16 Spaglio della Valle Fontana Borgonato 17 Affluente Longarone Valle di Torbiato 18 Risorgive inizio Valli di Calino 19 Fontana di Timoline 20 Fontanile dei Gamberi Nelle note vengono riportati i principali problemi che si ripetono : · EM = eliminazione e manomissione dei corpi
idrici nella zona
OSSERVAZIONI La fascia di territorio interessata è sopravvissuta a grosse manomissioni (grazie al buon senso di alcuni proprietari) ad esclusione di una parte delle Paiole utilizzata pochi anni fa come discarica abusiva per "bonifica agraria". A memoria dei frequentatori del luogo, fino a poco tempo fa era possibile trovarvi i gamberi di fosso (astacus fluviatilis ), segno inequivocabiledella totale assenza nell’acqua di sostanze inquinanti. PROPOSTA Tutelare la fascia, in quanto zona di rispetto idraulico territoriale, in accordo con il confinante comune di Adro. NOTE Scarico Materiali (SM) e Scarichi Fognari (SF) D SITUAZIONE La valle di S.Eufemia, formata dalle valli: Bordigo, Marì, Castello ed altre minori da origine al fosso Longarone.Il bacino della valle di S.Eufemia è il maggiore tra ibacini che interessano le pendici del Monte Alto (in C.F. )In località "ciös de Bigio" esiste una piccola risorgiva che, un tempo, tramite condotta in terracotta ,alimentava le fontane di palazzo Zoppola. OSSERVAZIONI Chi frequenta il Monte Alto riconosce, fino a quote medio alte, consistenti opere e manufatti, realizzati molti anni fa allo scopo di rallentare la velocità di scorrimento delle acque durante i periodi di grande piovosità. Purtroppo, la maggior parte delle 'briglie', a causa della mancanza di manutenzione, è crollato. Ciò ha provocato un più rapido deflusso delle acque verso valle, con conseguente trascinamento di ogni tipo di detrito.E’ interessate notare come, durante i temporali di durata fino ad un paio d'ore, la quantità di acqua che scorre nella valle sia minima. Ciò è soprattutto dovuto alla buona capacità di assorbimento della superficie boschiva, mentre è copiosa la quantità di acqua e di materiali proveniente dai terreni coltivati a vigneto, là dove non viene mantenuto l’inerbimento dei terrazzamenti.Quando le piogge durano intere giornate, con conseguente fenomeno di piena della valle, si notano gli effetti della mancanza di manutenzione: mentre l’acqua straripa dall’alveo, il trasporto di detriti produce l'occlusione pressoché totale del tratto intubato con conseguenze spesso gravi, quali l'allagamento dei seminterrati di alcune abitazioni. PROPOSTA Ripristinare le briglie e le sponde secondo le tecniche utilizzate in passato (interventi in cemento armato oltre che deturpare aumenterebbero la velocità dell’acqua e impedirebbero la permeabilità di alcuni tratti).Assoggettare a norma le opere colturali ed i trattamenti ad evitare il peggioramento delle già precarie condizioni del bacino (es. mantenere l’erba tra i filari e sulle scarpate).Evitare un uso improprio dell’acqua e prevenire lo scarico di inquinanti. Da una recente analisi svolta dalla ASL emerge infatti come, nel punto in cui affiora alla base di una briglia (ad una quota di circa 260 m ), l’acqua sia già considerevoilmente inquinata. NOTE SM
OSSERVAZIONI La pozza, grazie alla sua quasi unicità, rappresenta un importante elemento ambientale. Ciò anche in considerazione del fatto che la costante presenza d’acqua, a quota media del Monte Alto, ne fa un caratteristico biotopo. Attualmente, l'esistenza stessa della pozza è a rischio a causa sia di un uso improprio, quale il prelievo artificiale dell'acqua e lo scarico di liquami, sia della possibilità che venga riempita con materiali di scarico. Cosa, questa, purtroppo già verificatasi in numerosi simili casi. PROPOSTA Assoggettare l’area per la sua importante caratteristica come zona di rispetto del biotopo. Impedirne l’utilizzo per usi impropri. Installare un cartello di divieto di prelievo delle acque e scarico di materiali di scarto, sostanze liquide e solide in genere. NOTE SF SM D SITUAZIONE Sul retro della cascina denominata 'Budrio' , si trovano alcune piccole risorgive che danno origine al fosso delle Pissine. Il sito è caratterizzato da una zona umida, che interessa un area di circa 1 ettaro, attraversata da alcuni fossi con acqua perenne. La vegetazione che caratterizza la zona è principalmente costituita da canne palustri ed ontani. OSSERVAZIONI Benché l’area interessata abbia un notevole pregio ambientale, la zona umida ed i fossi che la interessano sono soggetti ad essere utilizzati quali discariche abusive di materiali vari ed allo smaltimento fognario di abitazioni non collegate agli impianti di depurazione. PROPOSTA Tutelare la zona del Budrio quale area di rispetto idraulico territoriale, includendo pure l’area della 'Massolina'.Posizionare cartelli che indichino il divieto di discarica.Imporre il regolare collegamento degli scarichi alla rete fognaria,. NOTE SF SM D SITUIAZIONE Il fosso denominato delle 'Pissine', che nasce dalla zona umida del Budrio, raccoglie pressocchè tutte le acque della parte centrale di Corte Franca. Durante le precipitazioni, in esso confluiscono: · le acque delle pendici centrali del monte Alto ( C.F.) tramite la valle di Inpienizze;· la valle del Troso; · le acque della zona di via castello e di via S.Afra in Colombaro; · le acque della zona di via Giovanni XXIII,via Aldo Moro e via Grumi in Nigoline · le acque che, indicativamente, interessano il territorio compreso tra via Tito Speri e via Seradina (ivi comprese le acque delle aree impermeabili P.I.P., VELA, CEMENTEGOLA, edile etc ). E’ utile ricordare che fino ad alcuni decenni addietro, questa parte centrale di Corte Franca, pressoché pianeggiante e con uno minimo scarico naturale verso Provaglio D’Iseo, era assimilabile ad una zona umida. Alla soluzione del problema, rappresentato dal difficile smaltimento delle acque, aveva contribuito la realizzazione di un paio di cave di argilla (una entro la VELA ed una nella parte centrale del P.I.P.). Tali cave fungevano infatti da volano per la raccolta e lo smaltimento delle acque. Tuttavia, alcuni anni or sono, le due cave sono state riempite con materiali diversi, lasciando così lo smaltimento di tutte le acque affidato ad una tubazione di circa 50 cm di diametro, che corre parallelamente al confine tra la VELA e la CEMENTEGOLA fino a raggiungere la SP XI, dove le acque tornano a cielo aperto a fianco del vivaio 'Loschetti'. OSSERVAZIONI Nelle situazioni di precipitazioni consistenti il tratto intubato si rivela del tutto insufficiente a scaricare tutta l’acqua raccolta. Conseguentemente, la strada che collega il P.I.P con via Grumi ed i terreni limitrofi vengono allagati, mettendo non infrequentemente a rischio le stesse attività produttive del P.I.P.Danni vengono pure arrecati al depuratore sito in via Pastore, a causa del dilavamento dei fanghi. PROPOSTA A causa dell'insufficiente pendenza dell'area interessata e della insufficiente sezione della tubazione in opera, la soluzione più efficace del problema dello smaltimento delle acque consiste nel creare un vaso di raccolta lungo tutto il tratto intubato. Tale vaso potrebbe essere costituito da un fosso a cielo aperto della larghezza minima di m2 previo ottenimento della cessione di una adeguata striscia di terreno compresa tra la VELA e la CEMENTEGOLA (una strada di larghezza massima di due metri, parallela al fosso, sarebbe pure indispensabile per la manutenzione e il collegamento pedonale ciclabile tra Timoline ed il P.I.P).. NOTE SF SM-EF SITUAZIONE Le valli delle pendici del Monte Alto in Colombaro hanno una forte pendenza e sono formate da materiali facilmente soggetti ad erosione. OSSERVAZIONI Secoli fa erano state realizzate briglie di contenimento già a quote medio alte, con lo scopo di rallentare la velocità dell’acqua trasportata durante le piogge. Oggi tali manufatti sono in stato di completo abbandono e la mancanza di ordinaria manutenzione ha causato il crollo della maggior parte di essi. All'ingresso dell'abitato, le valli hanno subito negli anni ogni sorta di manomissione: la loro ampiezza è stata ridotta a causa dello scarico di materiali diversi lungo le ripe, sulle quali, in alcuni casi, sono state realizzate coltivazioni e, talvolta, costruzioni. In non pochi tratti le valli sono state intubate, utilizzando tubazioni di sezione sotto-dimensionata così che, durante le piogge, la pressione dell’acqua riesce a sollevare ed a scalzare alcuni chiusini in ghisa. Le condizioni sopra accennate contribuiscono a creare la situazione di maggiore rischio idro-geologico esistente nel territorio di Corte Franca. PROPOSTA Per ovviare alla situazione di degrado delle valli
si rendono al più presto necessari:· Un intervento
di ripristino e manutenzione delle briglie e degli altri manufatti preesistenti.·
La modifica dei tratti intubati, possibilmente tramite la creazione di
adeguati canali di convogliamento delle piogge torrenziali, lungo percorsi
alternativi.
OSSERVAZIONI In aggiunta al serio problema delle condizioni delle valli di Colombaro, delle quali già si è fatto cenno in altra scheda, la valle Broccaglio, nella parte finale di Corte Franca, è stata sottoposta ad un recente intervento che ha peggiorato la situazione . La sua sede storica, che attraversava in diagonale un terreno agricolo, con a fianco una vasca atta ad "ammortizzava" le piene, è stata spostata. Oggi forma un angolo retto il cui lato a valle è stato pure intubato. Attualmente, la vicina pozza d’acqua è in fase di riempimento, mentre sono incorso altre inopportune trasformazioni del sito. PROPOSTA Poiché il ripristino della situazione d'origine è oggi reso impossibile dalla presenza di insediamenti industriali sull'area interessata, una soluzione parziale potrebbe essere rappresentata dall'allargamento della vicina pozza ed il suo utilizzo quale vasca volano. Con l'occasione si potrebbe avviare uno studio mirato ad una definizione di interventi più rispettosi degli alvei demaniali. (vedi valle di S.Maria). NOTE SF SM D SITUAZIONE La valle di S. Maria raccoglie le acque delle pendici nord del Monte alto in Colombaro e del bacino di Zenighe. Nella parte bassa, seguendo percorsi non chiaramente definibili, raggiunge le acque della valle Broccaglio. OSSERVAZIONI La valle, con una pendenza inferiore a quella delle altre valli di Colombaro, ma che racchiude un ampio bacino in prossimità dell'abitato di Zenighe, è intubata e ri-affiora nella zona industriale "dei Carretti". In tale zona, seguendo un percorso non ben definito, costeggia una strada a lato della zona industriale, dirigendosi tramite alcuni fossi (mobili) verso la zona delle "Polle" ai margini del confine con il comune di Iseo.A giudicare dall'apparente condizione delle acque, sembrerebbe che anche questo corpo idrico sia interessato da scarichi impropri. PROPOSTA Il tratto intubato ed il tratto che fiancheggia la zona industriale necessitano di una chiara definizione, con relativa costituzione di una zona di rispetto. In prossimità della zona industriale esistono delle pozze che potrebbero svolgere funzione di volano. La zona necessità di specifico studio idraulico anche in collaborazione con il Comune di Iseo.(vedi valle Broccaglio) In alcuni punti dell’alveo, particolarmente nella zona a monte, si rende indispensabile la costruzione o il ripristino delle opere e dei manufatti necessari a rallentare il deflusso dell’acqua. E’ pure necessario, nei coltivi, mantenere gli interfilari inerbiti così da diminuire il trasporto a valle di terriccio e altro materiale organico. NOTE SF- SM- FE SITUAZIONE Tra via Casella e via Bachelet esiste una zona umida, che si estende per circa due piò bresciani, dove l’acqua affiora perennemente. Poco più a nord, più in basso rispetto allatrattoria 'il Poggio' si trovano alcune piccole risorgive che entrano nella zona umida delle Fornaci. Questa, si estende per circa due ettari ed incorpora al centro un laghetto, resto di una vecchia cava di argilla. OSSERVAZIONI Le due vicine zone umide sono interessanti sotto il profilo ambientale e paesaggistico. Purtroppo, In più punti sono soggette allo scarico di materiali. PROPOSTA Classificare la zona per la sua importanza ambientale.Impedire ulteriori scarichi di materiali. NOTE SM SF D SITUAZIONE Gran parte delle acque di Timoline confluiscono in un punto di scarico nei paraggi di via Roveglia, tra i campi in una zona chiamata 'Pozzo'. A fianco di tale zona esiste una piccola pozza. OSSERVAZIONI Lo scarico dovrebbe smaltire solamente le acque piovane. Tuttavia eè facile osservare come, da tale scarico, esca frequentemente liquame. PROPOSTA Attuare tutte le misure necessarie ad evitare che gli scarichi di fognatura vengano immessi nella rete delle acque bianche.La pozza che raccoglie le acque dovrebbe essere "classificata " anche per la sua funzione di spaglio.Prevedere la trasformazione della vasca in fitodepuratore. NOTE SF-FE D SITUAZIONE Sul fianco sinistro del fosso Longarone, prima che lo stesso attraversi la SP XI ed entri nel tratto intubato, esiste una pozza , nel campo denominato dell’Asino, formatasi in una ex cava d'argilla, la cui superficie è di circa 4000 mq OSSERVAZIONI La vasca, durante le piogge consistenti, funge automaticamente da volano per il fosso Longarone, limitando in parte il deflusso a valle, causa dei noti problemi di allagamento. A causa delle pessime condizioni di funzionamento del depuratore di Nigoline e degli scarichi fognari che nel Longarone si riversano, l'acqua non è nelle condizioni di pulizia ideali. PROPOSTE Assoggettare e classificare la vasca per la sua utilità pubblica.Evitare gli scarichi fognari nel fosso Longarone. NOTE SF D SITUAZIONE Di fronte alla stazione ferroviaria di Borgonato (in direzione Est) il bacino delle acque, pari ad una superficie di circa1 kmq, si riversa nel fosso Longarone, assieme alla rete fognaria, attraversando, intubato, il cortile di alcune abitazioni di via stazione e, successivamente, la zona dei capannoni dell'azienda Berlucchi.In passato, nella zona erano presenti alcune pozze che servivano da volano, oggi riempite o in fase di riempimento. OSSERVAZIONI Durante le piogge intense il tratto intubato è insufficiente allo smaltimento di tutta l’acqua raccolta dal bacino e, conseguentemente, alcune abitazioni vengono allagate.L’impianto di depurazione è fuori uso per lungi periodi a causa del dilavamento dei fanghi del digestore. PROPOSTA Essendo di fatto molto difficoltoso intervenire nei cortili delle abitazioni, si rende necessario eseguire uno specifico studio della zona. Tale studio avrà lo scopo di valutare un possibile convogliamento delle acque verso la pozza esistente in prossimità del depuratore, collegata idraulicamente con il fosso Longarone, mediante la creazione di un apposito ed indipendente scarico.E’ necessario inoltre trovare una soluzione atta ad impedire il riempimento delle rimanenti pozze. NOTE SM SF SITUAZIONE La raccolta delle acque piovane ed affioranti di via Campagnole e del centro di Borgonato, avviene tramite le stesse tubazioni della rete fognaria. OSSERVAZIONI Durante le piogge, anche di lieve entità, le acque vengono sollevate dalle pompe del depuratore di Borgonato, con notevole dispendio di energia elettrica e mettendo a rischio il regolare funzionamento dello stesso depuratore. Tra il Campo sportivo ed un capannone della Berlucchi esiste ancora il tracciato di un fosso ormai reso inutile. PROPOSTA Realizzare un collettore che, partendo da via Cavour (opzione minima) e passando lungo il lato destro (oppure sinistro) del campo di calcio, raggiunga il fosso esistente, convogliando, con cadenza naturale, le acque nella pozza situata a lato del depuratore. NOTE SF D SITUAZIONE In prossimità del depuratore di Borgonato, esiste una pozza (alcuni anni fa erano in numero maggiore) avente una superficie di circa 3.500 mq, probabilmente derivante da una ex cava di argilla. OSSERVAZIONI La pozza in oggetto si trova pressoché alla stessa quota del vicino fosso Longarone ed è ad esso collegata, quale appendice, svolgendo una parziale funzione di volano. L’acqua della pozza ha poco ricambio e favorisce la riproduzione di zanzare. PROPOSTE Come già menzionato in altre occasioni, la vasca in oggetto può contribuire alla soluzione dei problemi di allagamento che si verificano in vari punti del bacino Longarone. Si rende pertanto necessaria l'ufficializzazione della sua utilità pubblica (la soluzione più efficace sarebbe l’acquisto da parte del Comune), in quanto nella stessa potrebbero essere convogliate le acque già citate dei bacini minori di Borgonato, così da regolare meglio il deflusso delle acque e favorirne il ricambio .Si propone inoltre uno studio specifico per valutare l’opportunità di introdurre varietà di ciprinidi (carpe) che siano antagonisti delle zanzare; Notevole interesse potrebbe pure rivestire uno studio mirato alla trasformazione della vasca in un naturale impianto di fitodepurazione NOTE SF D SITUAZIONE In località Mancapane, a Borgonato, esiste da tempo una piccola risorgiva, convogliata in un manufatto, che è stata utilizzata quale fonte d'acqua potabile dagli abitanti dell'omonima adiacente cascina, fino all’arrivo del pubblico acquedotto. Nella parte più bassa di un sito vicino esiste una piccola zona umida. OSSERVAZIONI La zona gode oggi di un sufficiente grado di tutela, grazie soprattutto alla sensibilità della proprietà. Ad evitare che una futura variazione della proprietà metta a rischio l'esistenza stessa della risorgiva, sarebbe opportuno assoggettare a protezione e classificare l’area sulla base delle sue caratteristiche ambientali. NOTE SM D SITUAZIONE Il bacino della valle Fontana in Borgonto (lato Est della SP XI )è uno spaglio naturale del fosso Longarone. Nella zona esistono delle modeste risorgive con un manufatto (sembra ) di origine Romana. OSSERVAZIONI La fascia di territorio pertinente alla valle Fontana è più bassa del livello del fosso Longarone che in quel tratto è pensile. A fianco del ponte di via Fontana, che attraversa il Longarone, esiste un manufatto che ha lo scopo di drenare le acque nella valle Fontana quando il livello delle stesse si alza. A tale proposito, va ricordato come il ridotto drenaggio, causato dalla riduzione della superficie a ciò originariamente destinata, causi, nei periodi di alta piovosità, lo straripamento delle acque del Longarone in vari punti. Purtroppo, recentemente, parte del bacino della valle Fontana è stato trasformato in parcheggio per la discoteca "number one", incrementando così la portata dell'acqua a causa della aumentata superficie impermeabile. PROPOSTE Assoggettare l’area, destinandola specificatamente alla funzione di spaglio.Aumentare o ripristinare la superficie dell’alveo demaniale.Realizzare, nel modo tecnicamente più semplice possibile, una paratoia che, in eccezionali casi, possa essere aperta per diminuire gli allagamenti del fosso LongaroneImpedire ulteriori manomissioni ambientali della zona. NOTE SF SM SITUAZIONE Nella zona delle "Quattrovie" la valle di Torbiato si immette nel fosso Longarone. Essa è sicuramente uno dei maggiori affluenti, in quanto il suo bacino raccoglie pressoché tutte le acque di Torbiato e di una parte Sud di Nigoline (circa 2 kmq ) OSSERVAZIONI Nella zona, durante le piogge intense, hanno luogo fenomeni di allagamento, anche a causa delle numerose e diverse trasformazioni alle quali il territorio è stato sottoposto, ivi inclusi il riempimento di alcuni fossi.(es. Paiole) e l’aumento delle superfici impermeabili. PROPOSTA Ogni intervento su questo affluente dovrà essere concordato con il Comune di Adro, in quanto il bacino interessa il suo territorio. E’ necessario evitare ulteriori manomissioni ed intubamenti della valle in oggetto. A fianco della strada comunale per Torbiato, ai limiti di confine, esiste una ex cava di argilla, in parte riempita, che, previo intervento di asportazione del materiale di scarico, potrebbe essere usata quale area di spaglio Nella zona è prevista la realizzazione di una nuova cava di argilla che potrebbe essere utilizzata quale vasca volano. NOTE SF- SM- FE SITUAZIONE Al bettolino di Borgonato, in località 'valli' esistono alcune risorgive perenni raccolte in una vasca che scarica successivamente nel fosso Longarone. OSSERVAZIONI In questo punto, iniziano le Valli di Calino, zona fortunatamente sopravvissuta a dannosi interventi urbanistici. Tale zona è il risultato delle trasformazioni subite da un antico scaricatore glaciale del bacino Sebino. L'acqua delle risorgive è, da qualche tempo, utilizzata per la coltivazione di ortaggi in serre. PROPOSTA Assoggettare ed individuare l’area per la sua importanza idraulico territoriale. Impedire la contaminazione delle acque con prodotti inquinanti. NOTE SF SITUAZIONE Nella località chiamata Fontana in Timoline, a fianco della omonima strada vicinale, esiste una piccola risorgiva delimitata da un manufatto in mattoni e pietre, a partire dalla quale inizia un fosso che si riversa nelle torbiere. OSSERVAZIONI La risorgiva, che un tempo era usata dalle lavandaie della zona per il risciacquo dei panni, è oggi in palese stato di abbandono. Nonostante detriti siano stati scaricati all’interno, si può tuttora notare la presenza di acqua risorgiva. PROPOSTA Creare una piccola fascia di rispetto della risorgiva e dei fossi della zona. NOTE SM D 20 FONTANILE DEI GAMBERI E VALLE DI CONFINE CON CLUSANE SITUAZIONE In fondo a via Zenighe, vicino al confine di Clusane percorrendo
la strada di accesso alla cascina Grappanello, sul fianco sinistro esiste
una risorgiva con portata costante superiore di circa 15 litri al minuto,
l’acqua alimenta una vasca di circa 20 mc, la valle sovrastante segna in
parte il confine con Clusane.
Fuori corso IL FOSSO LONGARONE Fuori corso SITUAZIONE Il fosso Longarone ha come madre la valle di S.Eufemia e
come padre il sistema fognario di Nigoline partendo da via Castagnole
attraversa, a tratti intubato e spostato dalla sede naturale, il campo
da golf, in esso viene alimentato dagli scarichi in uscita dal depuratore
di Nigoline e da altre fognature (a quelli del golf hanno detto di non
scaricarle più lì) attraversa la SP XI e scompare sotto
i vigneti della azienda Berlucchi, poco dopo essere ritornato alla luce
riceve dall’ omonimo affluente lo scarico del depuratore di Borgonato in
quel punto qualcuno ha pensato bene di trasformarlo in un canale cementato
"per favorirne il maggior deflusso a valle", più avanti se tutto
va bene non riceve gli scarichi della zona industriale ovest di Borgonato,
come diversivo in esso confluiscono naturalmente le acque di dilavamento
dei piazzali delle discoteche del number one "e dell’altra che non
si può nominare" con l’aggiunta dei liquami prodotti dagli organismi
che frequentano quei luoghi dopo una depurazione sempre in funzione ottimalmente,
alle Quattrovie riceve l’acqua di Torbiato con quella del recente depuratore,
entrando nella sede di un antico scaricatore del ghiacciaio che ha formato
il cuore della FRANCIACORTA , non prende più l’acqua risorgiva della
località valle perché adesso la usano a curare l’insalata,
finalmente uscito dai stretti confini di Corte Franca lo accoglie il Comune
di Passirano con le acque del depuratore di Monterotondo, finalmente libero
corre sollevato nelle valli di Calino verso i genitori adottivi, che, loro,
sempre più buoni , gli hanno detto che da grande farà il
parco, tutto contento arriva a Bornato si addormenta nella vasca dei Paì
e lì drena nel terreno ,però quando è un po’ incazzato
per la cattiva digestione dalla troppa acqua fuoriesce ed allaga chi è
nei paraggi, infine sogna sempre di ritornare a nuova vita magari
reincarnato in qualche rete idrica di qualche paese della bassa Padana
opportunamente filtrato, sarà un po’ ato di Nitrati ma...
che cosa ce vuoi fa ?. .!
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Piccola ricerca
sulle acque realizzata dall' A,M.A. in occasione del nuovo piano
regolatore generale del Comune di Corte Franca.
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